martedì 31 ottobre 2006

“Dicono che quando si rompe un bicchiere la persona che ami se n’è andata”


Ho rotto un bicchiere venti minuti fa. Mi è scivolato di mano...è caduto nell'acquaio...non mi sono fatta male.
Forse era un segno che cercavo da tempo...
Era l'ora...

Quando la vita cambia

E' impressionante come nel giro di poche ore la tua vita possa prendere delle angolazioni del tutto imprevedibili. Basta una telefonata.
Allora ti senti una sciocca, una cretina e una stupida perchè se c'è una cosa che ami fare è dare la tua fiducia incondizionata alle altre persone.
Ma l'hobby preferito di queste altre persone è propio strapparti di dosso il tuo cuoricino e calpestarlo non una ma mille volte...perché è facile prendersela con chi è più debole di te.
E allora...
non ci sono lacrime per questi soggetti, perchè non hanno occhi per vedere...non c'è perdono per questi soggetti, perchè loro non sanno che cosa sia...non c'è amicizia per questi soggetti, perchè loro il cuore non lo mettono mai in mostra...
Brava Silvia ancora una volta sei stata un'illusa, ancora una volta hai preso un abbaglio. E che abbaglio.
Sto ascoltando...TI DIREI - Velvet (e te la dedico tutta)

Novecento - Alessandro Baricco

Tutta quella città... non se ne vedeva la fine...La fine, per cortesia, si potrebbe vedere la fine? E il rumore. Su quella maledettissima scaletta... era molto bello, tutto...e io ero grande con quel cappotto, facevo il mio figurone,e non avevo dubbi, era garantito che sarei sceso, non c'era problema. Col mio cappello blu. Primo gradino, secondo gradino, terzo gradino. Primo gradino, secondo gradino, terzo gradino. Primo gradino, secondo. Non è quel che vidi che mi fermò. È quel che non vidi. Puoi capirlo, fratello?, è quel che non vidi...lo cercai ma non c'era, in tutta quella sterminata città c'era tutto tranne.C'era tutto. Ma non c'era una fine. Quel che non vidi è dove finiva tutto quello. La fine del mondo.

Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu, sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi fare. Loro sono 88.
Tu sei infinito. Questo a me piace.Questo lo si può vivere. Ma se tu...
Ma se io salgo su quella scaletta e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi...Milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai e questa è la verità, che non finiscono mai e quella tastiera è infinita...Se quella tastiera è infinita, allora..Su quella tastiera non c'è musica che puoi suonare. Ti sei seduto sul seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio...

Cristo, ma le vedevi le strade? Anche solo le strade, ce n'era a migliaia, come fate voi laggiù a sceglierne una. A scegliere una donna. Una casa, una terra che sia la vostra, un paesaggio da guardare, un modo di morire. Tutto quel mondo. Quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce. E quanto ce n'è. Non avete mai paura, voi, di finire in mille pezzi solo a pensarla, quell'enormità, solo a pensarla?

A viverla...Io sono nato su questa nave. E qui il mondo passava, ma a duemila persone per volta. E di desideri c'enerano anche qui, ma non più di quelli che potevano stare tra una prua e una poppa. Suonavi la tua felicità, su una tastiera che non era infinita. Io ho imparato così. La terra, quella è una nave troppo grande per me. È un viaggio troppo lungo. È una donna troppo bella. È un profumo troppo forte. È una musica che non so suonare. Perdonatemi. Ma io non scenderò. Lasciatemi tornare indietro.Per favore...

lunedì 30 ottobre 2006

Si...viaggiare


Oggi, guardando da una finestra dell'Archivio di Stato mentre cercavo di capire qualcosa di più della mia tesi, ho sentito il bisogno di un viaggio.
Si...viaggiare...come diceva il grande Lucio...Quando hai vaggiato un po' per il mondo non ne puoi più fare a meno perché è come una droga. Assapori un mondo che è diverso dal tuo e delle volte ti innamori talmente tanto che non partiresti più.
Io ho viaggiato per tanti motivi:

ho viaggiato per emanciparmi - per capire che al mondo potevo farcela con le mie gambe e che l'ala protettrice dei miei genitori c'era sì ma fino ad un certo punto

ho viaggiato per festeggiare la fine di un'epoca - perché tutto inevitabilmente deve finire e le epoche soprattutto

ho viaggiato e pianto a dirotto - tornare era la cosa più brutta che potesse esserci

ho viaggiato per dimenticare - a miglia e miglia di distanza, ma non c'è stato niente da fare

Alla fine tutte le volte ho sentito voglia di tornare a casa....e sono tornata...forse un giorno...non tornerò più e rimarrò lì...LIBERTA'

Oggi sto ascoltando.......DUE DESTINI - Tiromancino

domenica 29 ottobre 2006

Un'ordinaria domenica di passioni


Oggi il Siena l'ha spuntata vincendo con l'Ascoli...avevo cominciato a dubitare che potessimo farcela e ora siamo lassù in quella classifica che mai ci ha regalato niente....
Ti viene da sorridere perché anni fa, quando tante cose erano diverse e ce ne stavamo in C, se ce lo avessero predetto..nessuno c'avrebbe creduto..noi che nella B già vedevamo una grande meta, noi che eravamo abituati a starcene nascosti...
Bello credere che la parola impossibile non esista...
Una volta qualcuno mi ha detto chiacchierando di tutt'altra questione:

"dai...sarebbe una LUCIDA FOLLIA...come il Siena"

...mi piacerebbe tanto che questo fosse vero anche nella vita di tutti i giorni...follia...lucidità...ma al di fuori del campo...intendo nella vita mia di tutti i giorni...ancora non ho visto niente...

Welcome!!


Per chi ancora si diverte a scrivere e a far leggere...